giovedì 16 luglio 2015

PETIZIONE DI SLOW FOOD: IL FORMAGGIO SI FA CON IL LATTE!


IL FORMAGGIO SI FA CON IL LATTE!

Sembra una frase ovvia, ma Slow Food insieme a Coldiretti sta portando avanti una raccolta firme contro la proposta di modificare il divieto italiano di produrre i formaggi solo con il latte introducendo così il latte in polvere.
La legge italiana, almeno per questo, ci ha tutelati e salvaguardati dal perdere un patrimonio sia culturale, alimentare che economico (si pensi alle innumerevoli aziende casearie che lavorano da sempre nel settore), ora la Commissione Europea, sollecitata dalla grande industria, invita l'Italia a modificare questa legge entro fine luglio.
Ancora una volta invece di livellare il settore alimentare verso una qualità maggiore si tende a farlo nella direzione opposta per sostenere gli interessi di pochi e non certo i nostri, quelli dei consumatori.
Vi invito così a riflettere sull'argomento e se vorrete a firmare la petizione:

http://www.slowfood.it/il-formaggio-si-fa-con-il-latte-firma-la-petizione/

Fatelo a breve e e divulgate l'informazione il più possibile anche se siete di orientamento alimentare diverso e non mangiate latticini, è un fatto di tutela della qualità degli alimenti che mangiamo, un messaggio per opporsi alla produzione di cibo spazzatura.
Dicono che non comporterà danni alla nostra salute...vedete voi se fidarvi.

mercoledì 8 luglio 2015

Riflessioni sull'EXPO'



Il tema del cibo e dell'alimentazione é sempre stato un argomento che suscita domande, curiosità, dubbi e questioni spinose, ma ultimamente il fenomeno ha assunto proporzioni interessanti: amici che ne parlano durante una cena interrogandosi sui piatti del ristorante, genitori preoccupati dei menù proposti nelle mense scolastiche, neo mamme con mille domande sull'alimentazione dei propri neonati, anziani ai quali il medico dice di cambiare le abitudini culinarie di una vita, gli allergici e i celiaci che devono rivedere un piano alimentare spesso anche a livello familiare, la TV dove le nuove star (gli chef) spadellano piatti impossibili e si intendono improvvisamente di salute a tavola, i vegani/vegetariani/crudisti/macrobiotici/latto-ovo etc... Che innalzano la bandiera della propria verità assoluta, poi ci sono i conservatori che "i nostri vecchi hanno sempre mangiato così e hanno vissuto bene", i nostalgici del "mangiare come lo faceva la mia nonna", i fan del km zero, il popolo del biologico, e ancora i modaioli delle diete del momento, la schiera del "solo dal dietologo", chi invece fa da sè, gli indecisi e i disinteressati all'argomento, si perché anche questi ultimi alla fine, prima o poi, parleranno di alimentazione sentenziando che " non gli interessa".
Ma di fatto tutti ne parliamo. Probabilmente ciò nasce da un risveglio delle coscienze dato da tutte le informazioni che, per fortuna, sono arrivate e stanno arrivando e mettendo in discussione un sistema obsoleto che va rivoluzionato.
Il successo editoriale di certe pubblicazioni dimostra che le persone sono curiose e cercano risposte.
In un panorama di grande fermento, quest'anno in Italia, si ospita il tanto discusso Expo', e il tema é proprio il cibo: "Nutrire il pianeta, energia per la vita", focalizzandosi sull'asse principale del diritto ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra.
Questo tema è stato scelto per la preoccupazione legata alla qualità del cibo ma anche per riflettere sull'educazione alimentare e sulla fame nel mondo.
Queste preoccupazioni, in passato un po' trascurate, sono tornate più attuali che mai.
Una parte di popolazione mondiale muore di fame e l'altra é in sovrappeso alle prese con le  malattie del benessere, sempre più mortali. Ci si ammala e si muore di fame e ci si ammala e si muore di troppo (e pessimo) cibo.
La sfida é intrigante, ogni paese presente all'evento ha allestito un padiglione in cui espone le proprie strategie legate alla produzione alimentare, all'impatto ambientale, i numeri delle proprie esportazioni di prodotti, le innovazioni tecnico-scientifiche e la propria visione del futuro.
Un'occasione per portarsi a casa riflessioni nuove, incontrare culture differenti e comprendere il pensiero di altri popoli in merito ad un tema che coinvolge tutti noi, questo é l'Expó, e se vogliamo diventa interessante vedere anche ciò che ogni paese ha voluto mostrare di sé in questa vetrina mondiale.
Una pecca che ho trovato come comune denominatore, ahimé, è il forte interesse verso l'esportazione e la quantità impressionante di cibo che viaggia il globo intero per arrivare da chi quel cibo ce l'ha già prodotto in casa... Mi sento rispondere che questa é la globalizzazione dagli interessi economici importanti, ma personalmente credo nelle merci che viaggiano poco, si consumano in fretta e arrivano a noi in condizioni migliori di quanto facciano ora. Se una cosa la produciamo già perché acquistarla? Perché mangiare cibi oramai raccolti da troppo tempo e privi di vitalità quando è possibile avere prodotti più buoni? È una legge di mercato che continuo a non comprendere. Forse un giorno si arriverà ad una svolta come per molte altre cose.
Ad ogni modo, visitate questo evento internazionale, criticatelo, contestatelo se vi pare, divertitevi, osservate e riflettete...E' una bella occasione!